Domande frequenti Incontri
Aspetti medici Aspetti vari dopo il trapianto di rene Archivio
Aspetti medici
Quale sarà la frequenza dei controlli dopo il trapianto di rene?
open

Nel primo mese sono previsti 2 controlli alla settimana. Nei tre mesi successivi sono ridotti ad 1 alla settimana. Da tre a sei mesi ogni 15 giorni. Da sei mesi ad un anno 1 al mese e dopo l'anno ogni 1-2 mesi presso il Centro di riferimento e annualmente presso il Centro Trapianti. Data la frequenza dei controlli nel primo periodo è possibile alloggiare in locali convenzionati con l'Azienda Ospedaliera di Parma chiedendo informazioni alla Capo Sala della Nefrologia.

Quando si può tornare a lavorare dopo il trapianto di rene?
open

Allo scopo di evitare complicanze infettive conseguenti all'immunosoppressione è preferibile per 3-6 mesi non frequentare luoghi affollati e quindi anche quelli lavorativi. Dopo il primo periodo infatti la terapia viene ridotta con coseguente riduzione del rischio e graduale ripresa delle capacità lavorative.

Quali sono i rischi medici maggiori del trapianto?
open

I rischi medici maggiori sono 3,legati alla terapia immunosoppressiva: tale terapia deprime il sistema immunitario del paziente trapiantato che risponde con maggior difficoltà agli stimoli nocivi esterni. Normalmente il sistema immunitario è deputato a riconoscere e distruggere le sostanze estranee (batteri, virus, miceti, tumori, organi trapiantati, etc.) ma con la terapia anti-rigetto viene a mancare questo controllo remoto con il rischio aumentato di patologia infettiva e tumorale. Per tale motivo è fondamentale che il paziente riferisca subito ai medici qualsiasi sintomo sospetto (febbre, difficoltà respiratoria, tosse, comparsa di noduli cutanei, etc.). Il rischio di infezioneè maggiore nei primi mesi dopo il trapianto, quando è più alto il dosaggio della terapia immunosoppressiva; in genere si tratta di infezioni particolari, proprie dei pazienti immunodepressi.Il secondo rischio è conseguente alla comparsa di tumori generalmente cutanei e del sistema ematopoietico che sono più frequenti rispetto alla popolazione normale.Si sottolinea che quando nell'anamnesi del paziente è giù presente una neoplasia il follow up deve essere molto stretto. Il terzo rischio è quello delle malattie cardiovascolari che rappresentano la principale causa di morte del paziente trapiantato. Altro rischio è connesso all'epatopatiasopratutto nei pazienti portatori di virus B (HBsAg+) e di virus C (HCV+) in quanto la terapia può interferire con l'evoluzione della malattia; per tale motivo in alcuni casi la biopsia epatica pre-trapianto può fornire utili informazioni sull'evoluzione successiva.

Quali sono i rischi minori legati ai farmaci?
open

Gran parte dei rischi cosiddetti "minori" sono legati al Cortisone che può provocare alterazioni dell'assetto lipidico (arteriosclerosi), diabete ed aumento dello stimolo della fame. Generalmente tali situazioni possono essere corrette riducendo il dosaggio di cortisone. Inoltre la terapia cortisonica può provocare osteoporosi (soprattutto nelle donne in menopausa), per la quale una intensa attività fisica e la terapia migliore. Altre volte il danno si può manifestare a livello della testa del femore (osteonecrosi), tale lesione richiede una terapia chirurgica. Danni ulteriori possono comparire a livello dell'occhio e comprendono la cataratta (opacizzazione del cristallino) ed il glaucoma (aumento della pressione endo-oculare) che vengono corretti chirurgicamente il primo e con terapia medica (collirio)il secondo. La Ciclosporina può provocare ipertricosi (aumento dei peli) ed ipertrofia gengivale mentre l'Azatioprina e il Tacrolimus possono determinare una transitoria rarefazione dei capelli. Il Micofenolato Mofetile (MMF) può causare disturbi gastrointestinali mentre l'Acido Micofenolico (MPA) in misura minore. Azatioprina, MMF e MPA possono determinare un abbassamento delle piastrine e dei globuli bianchi. Qualora comparissero gli effetti collaterali può essere presa in considerazione una variazione terapeutica in accordo con il Medico del Centro Trapianti.

Quali risvolti psicologici dopo il trapianto?
open

Le paure più frequenti possono riguardare la perdita del rene trapiantato e la perdita della propria identità di genere. Tali paure rappresentano un fenomeno diffuso e naturale ma sono facilmente superabili attraverso il supporto psicologico. Un altro aspetto potrebbe riguardare la preoccupante "autogestione" dell'assunzione dei farmaci immunosoppressivi conseguente alla paura della possibile comparsa di effetti collaterali. Ogni variazione terapeutica deve essere autorizzata dal medico del Centro Trapianti. La riduzione della terapia da parte del paziente è una delle cause principali di perdita del rene.

Aspetti vari dopo il trapianto di rene
Quali sono le regole nell'assunzione dei farmaci?
open

Due ma importantissime: 1. assumere sempre, esattamente e scrupolosamente la terapia immunosoppressiva (evita il rigetto): il rischio di rigetto non scompare nel tempo infatti, un certo numero di pazienti, ha perso il rene per rigetto cronico per non aver assunto scrupolosamente la terapia; 2. prima di assumere qualsiasi farmaco non prescritto dai medici del Centro Trapianti sarà indispensabile consultarli: molti farmaci infatti interferiscono con la terapia anti-rigetto provocandone l'alterazione del livello ematico con conseguente doppio rischio: effetto tossico sul rene (in caso di aumento) o rigetto (in caso di riduzione).

Che fare se si scorda di assumere una dose di farmaco immunosoppressore?
open

Questa evenienza non dovrebbe mai verificarsi. E' indispensabile sapere che i pazienti che scordano di assumere i farmaci immunosoppressori sono quelli a rischio più elevato di perdere il rene trapiantato. Nel caso di dimenticanza di un'unica somministrazione questa può essere recuperata entro qualche ora. Nel caso invece in cui le somministrazioni dimenticate fossero multiple è necessario rivolgersi immediatamente al Centro Trapianti per accertare un eventuale rigetto.

Come sarà la vita dopo il trapianto?
open

Dovrà essere il più normale possibile visto che questo è lo scopo del trapianto.E' però indispensabile seguire alcune norme di buon senso che sono applicabili a tutta la popolazione come: controllare la pressione (non superare 140-150/80 mmHg); assumere correttamente i farmaci; mantenere una dieta equilibrata in quanto l'obesità aumenta il rischio di iperlipidemia e di diabete ex novo; fare del movimento; astenersi dal fumo che provoca alterazioni sia a livello dei vasi arteriosi che del parenchima polmonare lcon conseguente arteriosclerosi multivasale e possibile insorgenza di tumori a livello polmonare; seguire strettamente i controlli periodici programmati.

Si possono avere figli dopo il trapianto di rene?
open

Per i trapiantati di sesso maschile avere figli dopo un trapianto non presenta alcun ostacolo. Per le trapiantate la gravidanza può essere intrapresa con ragionevole sicurezza se è trascorso almeno un anno dal trapianto, la funzione renale è buona e stabile e la pressione arteriosa è ben controllata. I dati della letteratura hanno evidenziato che nelle pazienti in terapia con Ciclosporina, Tacrolimo, Azatioprina non esistono differenze significative rispetto alla popolazione normale riguardo alle malformazioni del feto. Nel caso invece la terapia sia a base di MMF, MPA, Rapamicina, Everolimus è indispensabile concordare con il Medico del Centro Trapianti una variazione terapeutica prima di programmare una gravidanza. E' indispensabile informare il Centro Trapianti prima di programmare una gravidanza. Questa andrà seguita con particolare attenzione e collaborazione tra Nefrologo e Ginecologo. Nell'ultimo periodo la pressione potrebbe aumentare rendendo necessario un anticipo del parto quasi sempre cesareo. L'allattamento al seno non è consigliato dal momento che la madre assume farmaci.

E' possibile svolgere attività sportiva dopo trapianto?
open

L'attività sportiva è estremamente utile e vivamente consigliata purchè vengano seguite ovvie precauzioni di gradualità nello sforzo. L'attività fisica irrobustisce muscoli e ossa, indeboliti dalla terapia immunosoppressiva, e svolge un'attività anti-arteriosclerotica. Tutti gli sport violenti (pugilato, arti marziali, sollevamento pesi, ecc.) sono sconsigliati perchè espongono il rene trapiantato a possibili traumi e/o a rotture muscolari e/o tendinee. Sono invece ottimi ad esempio il nuoto, la marcia, la corsa, il ciclismo e lo sci da fondo. Esistono associazioni sportive di trapiantati che organizzano gare apposite ma nulla vieta che il trapiantato si rivolga a strutture aperte a tutti.

Quali sono le regole dietetiche?
open

La regola principale è di evitare assolutamente il sovrappeso. Detto questo è generalmente libera ma alcune precauzioni possono essere utili: moderare l'apporto degli zuccheri e del sodio; non abusare della frutta e delle carni rosse, preferire le carni bianche senza pelle (per ridurre la colesterolemia) e il pesce; per quanto riguarda l'assunzione di liquidi va regolata in base alla sete. Non esistono cibi proibiti ma è consigliata una dieta equilibtata senza eccessi.

Come ridurre il rischio di infezioni?
open

Evitare per quanto possibile ogni fonte di infezione che nel trapiantato è più pericolosa e difficilmente curbile. In particolare nei primi mesi è opportuno evitare i locali affollati (bar, cinema, teatri ecc.), specialmente nei mesi freddi o in corso di epidemie infettive. Il contatto coi portatori di infezioni (bambini-parenti-amici con malattie esantematiche contagiose tipo varicella, influenza, bronchiti ecc.) va evitato per quanto possibile e quando capiti è indispensabile avvisare il Medico del Centro Trapianti. Gli animali domestici vanno sottoposti a vaccinazioni e visite veterinarie; quando si rendesse necessaria la loro pulizia va eseguita con guanti e maschera evitando anche di farsi leccare e di portarli nelle stanze da letto. Anche il giardinaggio può associarsi ad un rischio di infezioni e, dopo i primi mesi, andrà fatto con guanti evitando abrasioni e contaminazioni con la terra. Le piante in casa possono contenere germi nel suolo per cui sono sconsigliate. E' sempre necessario, specialmente nei primi mesi, avvisare i Medici del Centro Trapianti nel caso comparissero sintomi quali febbre anche lieve, dolore articolare, tosse e difficoltà respiratoria.

Si possono fare le vaccinazioni?
open

Poichè il presupposto della vaccinazione è quello di avere un sistema immunitario bene reattivo e la terapia immunosoppressiva agisce riducedo la sua attività l'utilizzo del vaccino dopo trapianto porta a risultati poco efficaci. Ciò premesso non sono controindicati quelli "non vivi" come quello antitetanico e anti-influenzale. Sono invece sconsigliati i vaccini con germi vivi anche se attenuati, per il rischio (teorico) che possano indurre una malattia in soggetti con scarse difese immunitarie. E' importante che, prima del trapianto, i candidati non protetti vengano vaccinati contro l'epatite B.

Come ridurre il rischio di tumore?
open

Le regole sono sovrapponibili a quelle della popolazione normale vale a dire gli screening consigliati a soggetti di pari età e sesso. Per le pazienti sono il PAP-test annuale, mammografie periodiche associate ad autopalpazione del seno. Per i pazienti PSA e controllo urologico annuale. Sangue occulto nelle feci ogni anno. Abolire il fumo. Evitate l'esposizione prolungata alla luce del sole in quanto favorisce la comparsa dei tumori della pelle (più frequenti nei trapiantati); usare creme protettive e rimanere sotto l'ombrellone. Qualsiasi sintomo strano (stipsi prolungata, feci scure o con sangue rosso, difficoltà respiratoria, tosse, nuove macchie della pelle o improvvisamente modificate, noduli, ecc.) va immediatamente riferito ai Medici del Centro Trapianti.