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Trapianto di rene da donatore vivente
Chi può donare un rene da vivente? |
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Chiunque può donare un rene?purchè sia in buona salute ed esista una compatibilità di gruppo sanguigno AB0 (non indispensabile la compatibilità Rh) e tissutale tra donatore e ricevente. Ci sono aspetti molto importanti da tenere a mente:- 1) maggiore è la compatibilità tissutale tra donatore e ricevente migliori sono i risultati,- 2) la donazione deve essere libera e dettata dall'affetto tra donatore e ricevente. Non è possibile un atto di donazione per denaro o per coercizione. Anche se la maggior parte dei donatori sono consanguinei (genitori, fratelli, sorelle) la Legislazione Italiana permette la donazione anche ai non consanguinei (coniugi, conviventi). E' altresì previsto che in assenza delle suddette categorie possano donare il rene anche persone non conviventi(ad esempio amici). In tutti i casi, al termine dell'iter diagnostico, prima di poter procedere al prelievo del rene è necessaria l'autorizzazione del Tribunale che attesta la volontà, la libertà, l'assenza di compenso e i criteri clinici tramite il verbale redatto dagli Specialisti.
Che rischi corre il donatore vivente? |
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E' noto che il paziente monorene conduce una vita perfettamente normale. L'esperienza di oltre 20 anni, con i donatori viventi ha dimostrato che la donazione di rene presenta un rischio molto basso (percentuale sovrapponibile a quella di un intervento analogo). Sul versante medico dopo la donazione di rene possono aumentare lievemente la creatininemia e la proteinuria, come espressione di un maggiore lavoro del rene superstite; questi aumenti sono lievi spesso transitori e non progressivi in quanto non espressione di una malattia renale. In alcuni casi, nel tempo, viene riscontrata una tendenza all'aumento della pressione arteriosa. Le uniche due situazioni che potrebbero compromettere la completa funzionalità de rene sperstite sono eventi non prevedibili come un trauma o una neoplasia.
C'è differenza di risultati tra trapianto di rene da donatore cadavere e vivente? |
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Il trapianto da vivente consanguineo o non consanguineo da' risultati migliori di quello da cadavere (superiore sopravvivenza di rene e paziente di circa l'8% a cinque anni). I motivi sono da ricercare nell'assenza di ischemia renale legata invece alla donazione da cadavere e nella riduzione/assenza del tempo di attesa in lista per il ricevente.
Come fare per iniziare il processo di donazione da vivente? |
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Chi vuole donar un rene deve rivolgersi ai medici di un Centro Trapianti accreditato che forniranno le opportune indicazioni. Nel caso di Parma ci si può rivolgere alla segreteria della Lista d'Attesa Trapianti al numero 335/6000130 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle ore 17:00 per prendere un appuntamento per una prima valutazione di idoneità. In quella sede il donatore incontrerà un chirurgo ed un nefrologo che, attraverso un primo colloquio ed una visita, valuteranno la sua anamnesi e la volontà a donare. Successivamente, solo se non emergono motivi che impediscano la donazione,sarà richiesto al donatore di effettuare, presso la nostra struttura, degli esami di laboratorio: questi consistono in un semplice prelievo di sangue per uno screening iniziale e per la tipizzazione tissutale. Se dalle analisi del laboratorio di Genetica Medica il cross-match tra donatore e ricevente risulta negativo e gli esami preliminari non evidenziano motivo che ostacoli la donazione, si procederà con il ricovero del donatore per circa 4-5 giorni durante i quali verranno effettuati accertamenti più approfonditi sulla sua salute.Il protocollo prevede che vengano eseguiti nuovamente esami di laboratorio ed alcuni esami strumentali (elettrocardiogramma, ecografia addominale, ecocardiografia, Rx torace, scintigrafia renale con clearance separata, angiospiral TAC), segue poi una valutazione anestesiologica.Al termine dello studio è prevista una valutazione collegiale da parte dell'equipe trapianti (chirurghi, nefrologi, immunologi) di tutti gli accertamenti effettuati e la redazione di una relazione clinica. Si procede con la comunicazione dell'esito dello studio al donatore ed al ricevente.
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